Apprendiamo oggi che Il Presidente Scaramelli intende promuovere una legge regionale in materia di Pubblico Spettacolo. Da quanto appreso i punti cardine, al netto di successive modifiche e variazioni sono:

– limite orario per l’attività delle discoteche (chiusura alla ore 03:00 /04,00);

– defibrillatori obbligatori nei locali (uno o due in base alla capienza) con personale formato per usarli;

– un nuovo modello di buttafuori;

– meccanismi di trasporto collettivo e car sharing per i clienti;

– controlli e test all’ingresso contro l’uso di droghe;

– chi aderirà potrà fregiarsi del logo «Safe Dance» e avere sgravi e benefici economici.

In nome e per conto dell’Associazione Nazionale di Categoria ASSOINTRATTENIMENTO, Associazione Nazionale che raggruppa gli imprenditori del pubblico spettacolo aderente a Confindustria che presiedo, mi sento in dovere di esporre quanto segue:

La nostra associazione, da tempo impegnata contro ogni forma di abusivismo, ha sempre denunciato le gravi lacune e le oggettive carenze della sottesa vigente normativa, caratterizzata si da una miriade di norme, ma sprovvista di una univoca disciplina che possa individuare e definire in modo chiaro i confini dell’attività di Pubblico Spettacolo ed i requisiti di professionalità richiesti agli imprenditori operanti in questo particolare settore. Sarebbe dunque opportuno che le forze politiche che intendano legiferare all’interno delle norme che disciplinano il Pubblico Spettacolo si confrontino, in via preventiva,  con le Associazioni di Categoria presenti sul territorio Nazionale. Facile intervento in quanto sono solo Tre: Federturismo-Confindustria di cui Assointrattenimento è rappresentativa, Confcommercio e Confesercenti.

Da molti anni, attiva anche nella Regione Toscana, Assointrattenimento è portatrice di precise istanze dirette alla creazione di una disciplina uniforme, efficace e di immediata applicazione, idonea a definire l’ambito dell’attività di pubblico spettacolo che, stante gli importanti interessi coinvolti, non può essere relegata all’improvvisazione ma richiede uno sforzo intenso sia della Politica che degli imprenditori.

Riguardo invece ai nuovi limiti orari proposti, che potremmo anche condividere, si ritiene opportuno segnalare la differenziazione tra locali di pubblico spettacolo (discoteche) che in genere attivano la propria attività durante il week end dalle 23 alle 04/05 del mattino e i cosiddetti “locali serali” (ristoranti, pizzerie, pub, bar, osterie, circoli privati ecc.) che, di fatto, esercitano in orari illimitati.

Tale facoltà data ai pubblici esercizi, oltre che a discriminare l’ attività imprenditoriale del mondo dello spettacolo, fa in modo che il bar, il ristorante, non si occupino solamente della funzione per la quale sono stati creati, ovvero la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, ma dirigano  la loro attenzione, in orari differenti, anche all’organizzazione di spettacoli (non autorizzati).

La pratica sopra descritta   non era tecnicamente possibile  fino a qualche anno fa in quanto i locali di somministrazione terminavano la propria attività alle 24 durante la settimana ed alle ore 01,00 nei week end. Infatti l’apertura degli stessi era prevista dal mattino presto a tarda sera ritenendo che tali esercizi avessero esaurientemente svolto la propria funzione sia commerciale che sociale.

Al contrario oggi questi esercizi iniziano la loro attività alle 5 del mattino con le colazioni e procedono a ritmo continuo fino alle 4 o alle 5 del mattino successivo travestendosi, al bisogno, in discoteche e dunque non rispettando i requisiti di igiene, solidità e sicurezza che sono imposti dalla legge.

Desidero ricordare che per la costruzione e l’ esercizio dei locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo trova diretta applicazione il Decreto del Ministero dell’Interno 19 agosto 1996 che di fatto costringe gli imprenditori che effettuano serate di pubblico spettacolo a dotarsi di svariate misure di sicurezza; tali imposte dotazioni fanno si che i costi, per la costruzione di un locale dedicato ad attività di Pubblico spettacolo, siano mediamente 3 volte superiori  a quella necessaria per un pubblico esercizio (che non potrebbe essere adibito al Pubblico Spettacolo).

In fatto, l’organizzazione di feste abusive e l’eccessivo permissivismo delle pubbliche amministrazioni soprattutto in ambito comunale, sta gravemente ledendo gli interessi della categoria che rappresentiamo e sta anche aprendo delle vere e proprie voragini di illegalità soprattutto nel mondo dei locali notturni. La concorrenza sleale provocata da spettacoli abusivi ossia svolti in strutture non autorizzate (bar, ristoranti e circoli privati) sta togliendo risorse agli imprenditori del Pubblico Spettacolo che  trovano dunque difficoltà ad operare i necessari interventi di manutenzione dei propri locali.

La terribile convergenza di rave-party e di intrattenimenti illegali  presenta un conto inaccettabile per tutti. Per anni si è voluto vedere solo nella discoteca azienda la ragione di tutti i mali. Un colpo per volta amministratori e politici hanno demolito la possibilità che esistessero aziende della notte, sane. Il risultato è che oggi i ragazzi trovano l’effetto “rave” dappertutto: sulle spiagge, in locali (bar, ristoranti e circoli privati) dove si effettua intrattenimento e spettacolo in modo abusivo, in feste non autorizzate, nelle piazze delle città divenute in gran parte teatro di veri e propri rave-party ogni sabato sera. Di conseguenza il marketing criminoso della droga è aumentato a dismisura e la cultura dello sballo è divenuta uno stile di vita.

Senza una rete di aziende sane e profittevoli il contesto della notte rimarrà nelle mani di improvvisati e di una ritualità a rischio. Solo la discoteca azienda può essere un avamposto per controllare da vicino e in tempo reale le tattiche criminose di chi seguendo la strada della musica vuole fare business sulla pelle dei giovani.

Infine, in materia di Sicurezza nelle discoteche si segnala al Presidente Scaramelli che già due Ministri dell’Interno (il Sen. Alfano ed il Sen. Salvini) nel 2016 e nel 2019 hanno siglato due Protocolli con i gestori delle discoteche che hanno prodotto, ad ora, degli ottimi risultati sia dal punto di vista culturale che dal punto di vista tecnico e di prevenzione.

Anche i cosiddetti “Buttafuori” con il D.M. 6 ott 2009 e successive modifiche hanno assunto un livello di preparazione all’intervento che risulta essere molto efficace.

Certamente tutto è migliorabile e i gestori delle discoteche italiane sono favorevoli ad ogni intervento che vada a beneficio della sicurezza nei locali da ballo ma che non li discrimini in favore di altre tipologie di attività.

Rimaniamo comunque a disposizione del Presidente Scaramelli per ogni confronto o approfondimento  che ritenesse opportuno.

Il Presidente

Dott. Luciano Zanchi