Per puro caso, essendo molto più occupato a individuare soluzioni alle problematiche dei nostri associati, oggi ho appreso che il sindacato FIPE/SILB, nella persona del suo Presidente Sig. Maurizio Pasca, supportato da un’apposita delibera del proprio consiglio direttivo, ha “dato incarico ai suoi legali di querelare il Presidente di Assointrattenimento” (ovvero lo scrivente).

Le ragioni di tale decisa scelta sembrerebbero riconducibili all’“informativa distorta ed offensiva pubblicata sul sito di Assointrattenimento riguardante il nuovo accordo Siae/Arte-Varia”. Informativa che dunque sarà sembrata al concorrente sindacato questione di notevole importanza e di improrogabile gravità, atteso che la relativa analisi ha avuto una gestazione di quattro mesi  al fine di bene riflettere sul contenuto dell’articolo postato sul nostro sito  il 29.09.2014. 

Non nego di essere rimasto sorpreso nell’apprendere di aver generato un cosi intenso scompiglio tra le file dell’Associazione FIPE/SILB, ma lo stupore è tuttavia presto svanito poiché tale atteggiamento a ben vedere si sposa appieno con il particolare animus di tale associazione che pretenderebbe di essere l’unico ed irrinunciabile punto di riferimento della nostra categoria, talvolta perfino dimenticando che esiste, oltre ad Assointrattenimento, anche altra importante organizzazione Nazionale facente capo a Confesercenti, che gode del nostro profondo rispetto. 

Mi permetto, visto che la preannunciata iniziativa riguarda direttamente il sottoscritto, di consigliare a FIPE/SILB un diverso impiego delle proprie risorse:  magari per scopi che direttamente beneficino i propri associati,  ad esempio cercando di risolvere e dare un concreto aiuto alle  quotidiane difficoltà  di quest’ultimi, e non perdere tempo e denaro per promuovere inutili attacchi sul piano personale.  

Che le mie parole non siano fraintese, non ho timore per la mia persona! Questo di certo non per particolare coraggio, ma semplicemente perché sono pienamente consapevole di essere, prima di tutto, un IMPRENDITORE che, solo TEMPORANEAMENTE, riveste la carica di rappresentanza degli altri imprenditori associati al nostro sistema e che tale incarico non è (e mai diverrà) una fonte di reddito o un lavoro vero e proprio. 

Assointrattenimento non ha apparati: le quote associative degli iscritti sono utilizzate sempre e solamente per la difesa degli interessi del settore, per le denunce contro l’abusivismo, per i confronti decisi al fine di ottenere migliori convenzioni con S.I.A.E. e S.C.F., contro le scelte del governo che danneggiano le imprese iscritte e, soprattutto, nessun compenso o gettone di presenza verrà mai elargito ne al Presidente ne a nessun organo sociale. 

Desidero inoltre ricordare, proprio in questi giorni di integralistici, inauditi e violenti attacchi, che l’espressione libera del proprio pensiero è uno dei fondamenti di un paese democratico e che, nonostante querele o denunce da parte di chicchessia, continuerò a scrivere ed esprimere quello che, io ed Assointrattenimento, riteniamo giusto e fondato per la difesa degli interessi degli associati.

Sono comunque pronto in qualsiasi tempo, luogo e sede a un  confronto diretto (peraltro in più occasioni sollecitato e sempre disatteso) con il Presidente di FIPE/SILB. Anzi colgo l’occasione per rivolgere allo stesso un formale invito per un  incontro ufficiale davanti ad una platea di addetti ai lavori. Cosi, forse, riusciremo a comprendere e a chiarire molte questioni nelle quali sembriamo essere in disaccordo: a puro titolo esemplificativo cito quella relativa ai cosiddetti “discobar” e ai diritti connessi per i quali, unica associazione di categoria, abbiamo adito la competente magistratura.

In data 28.10.2014, sempre sul sito di Assointrattenimento ed in occasione dell’ annuale rinnovo associativo, abbiamo postato una comparazione dei costi per le quote sociali. Con la tempestività che contraddistingue FIPE/SILB, essendo ormai quasi trascorsi tre mesi, ci attendiamo un’altra querela anche su quest’ultimo argomento.

Buon lavoro.
                                                Il Presidente