ASSOINTRATTENIMENTO
LE TRE FASI PER LA RIPRESA DEL NOSTRO SETTORE
 

Lettera del Presidente Zanchi a tutti gli associati 


Cari colleghi,
l’allarmante situazione causata dall’epidemia del Coronavirus in Italia, oltre alle gravi conseguenze sulla salute delle persone, sta producendo gravissime ripercussioni economiche sulle imprese dell’intrattenimento. 
In poco più di 24 ore, le nostre aziende, costantemente impegnate nell’offrire la migliore professionalità e il più alto livello di sicurezza ai nostri avventori, nonostante gli enormi sacrifici ed esborsi economici che la nostra categoria, da tempo, è costretta a subire, sono state immediatamente immolate sull’altare dell’emergenza, ancora una volta subito tacciate come il crogiolo di tutti i mali e, come sempre, subito costrette a chiudere ogni attività.
Lungi da me qualsivoglia intento polemico in questo contesto profondamente drammatico, sono assolutamente consapevole che stiamo vivendo un evento epocale, inedito, che solo alcuni mesi orsono nemmeno era immaginabile. Tuttavia nel mio ruolo istituzionale devo anche prendere delle posizioni e difendere, con fermezza, la nostra categoria soprattutto davanti a scelte normative che più delle volte evidenziano strategie improvvisate frutto di una palese carenza di cultura giuridica e di spirito delle istituzioni. 
Avevamo delle grandi aspettative a riguardo degli aiuti governativi promessi al nostro settore ma, quando il D.L. del 17 marzo è stato pubblicato, ci siamo resi conto come lo Stato non ha assolutamente compreso l’emergenza nella quale si trovano le nostre aziende.
In questo momento tuttavia è necessario agire con rigore e lucidità, non dobbiamo disperdere energie e risorse, anche perché l’emergenza sarà ancora lunga e insidiosa, e pertanto invito tutti gli associati ad assumere una atteggiamento responsabile e di fattiva collaborazione al fine di operare una effettiva sinergia con l’associazione indirizzando al mio e-mail personale presidente@assointrattenimento.it, tutti i suggerimenti, le iniziative e le proposte che si ritengano più opportune ed efficaci.  
Sotto il profilo operativo, io e i miei collaboratori abbiamo attuato una precisa strategia che si sviluppa nelle seguenti 3 fasi operative: 1° Fase: Informativa – massimo impegno diretto a rappresentare alle istituzioni, affinché ne divengano pienamente consapevoli, dell’enorme difficoltà e degli irreversibili danni subiti e subendi dalla nostra categoria a seguito della sospensione delle attività di pubblico spettacolo; 
2° Fase: Ricognitiva e di confronto – studio, analisi e predisposizione di emendamenti ai provvedimenti governativi, da attuarsi anche mediante incontri e confronti con le autorità preposte e le forze politiche, al fine di individuare ed evidenziare tutte le criticità, le omissioni e le lacune contenute nei citati provvedimenti in ordine all’assenza di idonee garanzie ed effettivi aiuti al nostro settore; 
3° Fase: Propositiva – individuazione e proposizione di concrete soluzioni al governo in materia fiscale e amministrativa, anche rivolte a risolvere le problematiche che, da anni, sono da noi state più volte evidenziate e denunciate. 
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La prima fase è già stata ampiamente esaurita mediante numerosi incontri con le forze politiche e con le istituzioni. Sono state dettagliatamente rappresentate, unitamente a Confindustria, le necessità immediate del nostro settore. Abbiamo infatti presentato ai ministeri competenti, già nei primi giorni di marzo, uno studio analitico sulle nostre aziende, evidenziando il numero degli addetti impiegati nell’intrattenimento oltre a fornire una precisa stima delle perdite provocate dalla sospensione delle nostre attività. 
Questa strategia ha già ottenuto risultati concreti, posto che siamo riusciti a far si che i sostegni governativi al settore turismo – in un primo momento destinati solo agli alberghi, ai tour operator e alle agenzie viaggi – fossero estesi anche nei confronti delle nostre aziende. Proprio per questa opera di persuasione nel DL 17 marzo 2020 n. 18, come espressamente richiesto al Governo da ASSOINTRATTENIMENTO, il nostro settore è stato quindi ricompreso nelle agevolazioni.
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La seconda fase, tuttora in atto, è un importante lavoro di studio, operato congiuntamente con Confindustria, rivolto alla presentazione di emendamenti al D.L. del 17 marzo (che dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni se avvallato dal Parlamento) aventi ad oggetto i seguenti aspetti:
(i) canoni di locazione – si richiede un credito d’imposta del 60% su quanto versato nel corso del 2020 per l’utilizzo di tutti gli immobili in locazione e destinati al Pubblico Spettacolo;
(ii) sospensione del pagamento degli affitti, delle pigioni, compresi i canoni demaniali e degli oneri assimilati per tutta la durata dell’emergenza, anche attraverso uno specifico intervento normativo che inibisca azioni da parte dei locatori per tutte le aziende che risultassero morose a causa della sospensione della propria attività di pubblico spettacolo;  
(iii) sospensione del versamento delle imposte e delle tasse per l’anno 2020;
(iv) sospensione degli adempimenti fiscali e contributivi per l’anno 2020;
(v) sospensione dei mutui e di tutte le altre tipologie di finanziamento, unitamente all’inibizione agli istituti di credito della possibilità di revocare affidamenti di conto e/o linee di credito, il tutto con proroga al 31/12/2020; 
(vi) possibilità di accedere a nuove linee di credito, al fine di assicurare quella liquidità indispensabile per la sopravvivenza delle nostre aziende;  
(vii) sburocratizzazione mediante la possibilità di compilazione e inoltro delle domande di CIG semplificate, per l’accesso alla cassa integrazione salari in favore dei nostri dipendenti;
(viii) semplificazione e velocizzazione delle procedure per i rimborsi I.V.A. a credito alle aziende.
Nella giornata di ieri, è inoltre stato preannunciato dal Presidente Conte l’imminente emissione di nuovo D.L. con previsione di ingenti aiuti per i settori economici italiani: terremo alta la guardia perché il nostro settore non sia escluso dai futuri provvedimenti.
In particolare, sarà nostra priorità far comprendere al Governo e alle istituzioni tutte che il Pubblico Spettacolo si differenzia da altri settori per la peculiarità dell’attività ad esso collegata che riguarda direttamente l’aspetto aggregativo, sociale ed interpersonale dei soggetti. Le nostre aziende non producono beni materiali ma forniscono divertimento e benessere che coinvolge quindi l’emotività delle persone profondamente turbata dalla situazione drammatica che qui stiamo vivendo. 
Dunque la ripresa delle nostre aziende sarà ovviamente più complessa e lunga, dovendo attendere che la società si riprenda dai lutti e dai traumi che sta attualmente subendo e, pertanto, le istituzioni dovranno necessariamente tenere conto di questo specifico aspetto cosi prevedendo particolari e adeguati interventi per il nostro settore. *
La terza fase sarà invece orientata a ribadire al Governo le annose criticità, da anni rappresentate da ASSOINTRATTENIMENTO, e purtroppo non ancora risolte.
Il settore dell’intrattenimento notturno necessita di un intervento straordinario dello Stato per evitare l’estinzione. Tale intervento deve svilupparsi su due fronti fondamentali: la Fiscalità e l’aspetto Amministrativo.
A) FISCALITÀ
Per la resurrezione delle nostre imprese servono interventi di intenso coraggio che individuino provvedimenti del Governo incisivi e efficaci per gli imprenditori quali:
1) Riduzione dell’aliquota IVA dal 22% a quella agevolata del 10%;
2) abolizione dell’anacronistica Imposta sugli Intrattenimenti oggi pari al 16%;
3) certificazione dei corrispettivi con il solo scontrino fiscale, eliminando tutte le criticità tecniche ed economico-commerciali connesse ai misuratori fiscali evidenziate nell’art. 3, comma 3 bis del D.L. 31 gennaio 2005 n. 7, convertito dalla legge 31 marzo n. 43 e ben note all’Agenzia delle Entrate, come da circolare esplicativa n. 37 e non superate nonostante siano trascorsi oltre 12 anni dalla definitiva entrata in vigore dei misuratori fiscali (2 aprile 2005);
4) nuova regolamentazione dei compiti e dei poteri della SIAE: 
a) nessun altro settore riguardante l’esercizio di attività commerciali, industriali, agricole, artistiche o professionali è sottoposto a continue verifiche durante ogni singola giornata di attività. È necessaria un’immediata riforma specialmente per quanto riguarda i poteri di accesso e la loro frequenza, nel rispetto del principio di cooperazione fra amministrazione e contribuente;
b) in ordine al il rilascio del Permesso ad eseguire Pubblici Trattenimenti, obbligo alla Siae di richiedere preventivamente copia delle licenze di Pubblico Spettacolo di cui all’art 68 del TULPS a tutti gli organizzatori di serate musicali;
c) orientare l’azione della SIAE al fine che divenga priva di inutili pretestuosità legate al maggiore incasso di altri diritti utilizzando una posizione dominante favorita dall’attuale Convenzione S.I.A.E.- Ministero delle Finanze. B) ASPETTO AMMINISTRATIVO
È necessario rifondare l’intero assetto normativo del nostro settore. 
L’odierno ordinamento giuridico si contraddistingue per la presenza di migliaia e migliaia di norme, tuttavia questa circostanza non esclude che spesso, in alcuni campi, la normativa vigente presenti ancora delle gravi lacune e delle oggettive carenze. Infatti l’organizzazione di feste abusive e l’eccessivo permissivismo delle pubbliche amministrazioni soprattutto in ambito comunale, provinciale e regionale, sta gravemente ledendo gli interessi della nostra categoria e sta anche aprendo delle vere e proprie voragini di illegalità̀ soprattutto nel mondo dei locali notturni. 
Per anni si è voluto vedere solo nella discoteca azienda la ragione di tutti i mali. Un colpo per volta amministratori e politici hanno demolito la possibilità̀ che esistessero aziende della notte, sane e condotte con professionalità.  
Il risultato è che oggi i ragazzi trovano l’effetto “movida” dappertutto: sulle spiagge, in locali (bar, ristoranti e circoli privati) dove si effettua intrattenimento e spettacolo in modo abusivo, in feste non autorizzate, nelle piazze delle città divenute in gran parte teatro di veri e propri rave-party ogni sabato sera. Di conseguenza il marketing criminoso della droga è l’illegalità diffusa sono aumentati a dismisura e la cultura dello sballo è divenuta uno stile di vita. 
Senza una rete di aziende sane e profittevoli il contesto della notte rimarrà nelle mani di soggetti improvvisati e di una ritualità a rischio. Solo la discoteca azienda può costituire un avamposto per controllare da vicino e in tempo reale le tattiche criminose di chi, seguendo la strada della musica, vuole in realtà fare business sulla pelle dei giovani. 
Si deve, una volta per tutte stabilire chi fa e cosa! 
È assolutamente necessario, sia sotto il profilo degli orari, della capacità organizzativa di eventi musicali e di assembramento ed aggregazione dei nostri giovani, che il “Pubblio Spettacolo” avvenga solo in luoghi sicuri e non certamente nei bar e nei ristoranti.
Ciò non era tecnicamente possibile fino a qualche anno fa in quanto i locali di somministrazione terminavano la propria attività alle ore 24 durante la settimana ed alle ore 01,00 nei week end. Infatti l’apertura degli stessi era prevista dal mattino presto alla tarda sera, ritenendosi che tali esercizi avessero esaurientemente svolto la propria funzione sia commerciale che sociale. 
Al contrario oggi esistono esercizi che iniziano la loro attività alle ore 5 del mattino con le colazioni e procedono a ritmo continuo fino alle ore 3/4 del mattino successivo, travestendosi al bisogno in discoteche e non rispettando i requisiti di igiene, di solidità e di sicurezza che sono doverosamente imposti dalla legge. 
Ciò non è più tollerabile. 
Cremona, 26 marzo 2020
Il Presidente Nazionale 
Luciano Zanchi