Ribadiamo il clamoroso scivolone del SILB nelle trattative con il Governo.

Dobbiamo purtroppo confermare il contenuto del nostro comunicato di ieri e, ancor peggio, affermare che quanto riportato successivamente dal Silb altro non sembra che la giustificazione di un bambino che, dopo aver combinato una marachella, tenta inutilmente di discolparsi. 

No caro Presidente Pasca, quello che racconti in merito alla riunione con il Ministro Patuanelli e con il Presidente Bonacini non corrisponde alla realtà: è una vera e propria mistificazione di quanto effettivamente accaduto. Forse, non avendo personalmente partecipato alla riunione del 13 agosto con il Ministro, non Ti sei reso conto che proprio quella di ieri (18 Agosto) era la sessione in cui si doveva trattare del quantum relativo al ristorno a fondo perduto per il nostro settore.

La riunione dunque non ha avuto seguito a causa del ricorso promosso da Silb (decisione che poteva essere posticipata di qualche giorno ove l’esito della stessa non fosse stato ritenuto soddisfacente). Oltre all’innegabile circostanza che il Governo aveva chiesto a tutti i partecipanti di mantenere un atteggiamento riservato al fine di immediatamente ricercare un accordo subito dopo la pubblicazione dell’ordinanza. Promessa che, a differenza di Silb, il Governo e le altre parti hanno mantenuto.  

Ricordiamo a tutti gli imprenditori che la richiesta originaria di rimborso a fondo perduto per tutto il settore – e non solo per le attività sospese dal 16 agosto – era di 420 milioni di € per un importo pari a circa € 120.000 per ogni soggetto iscritto in camera di commercio avente codice di attività di discoteca e di sala da ballo. Richiesta che anche Silb ha firmato congiuntamente a Assointratteniimento e Fiepet.

Un errore può sempre essere commesso, anche se innegabilmente produttivo di gravi danni al settore e a tutti gli Imprenditori che, per fortuna, Silb non rappresenta nella globalità. Dunque Vi invitiamo a riflettere su quanto accaduto che, si ribadisce, è circostanza lesiva non solo nei confronti dei Vostri associati ma di tutti i soggetti appartenenti alla nostra categoria. 

La serietà imporrebbe che i vertici di un’associazione, in simili frangenti, rassegnassero le proprie dimissioni.