Comunichiamo agli associati che Assointrattenimento, che si è prodigata in questi lunghi 20 mesi per la difesa degli interessi dell’industria dello Spettacolo,  su indicazione del Presidente della 10ª Commissione del Senato (Industria, commercio, turismo), è stata convocata la prossima settimana ad un audizione relativa  alla normativa concernente la capienza dei locali da intrattenimento.

Da tempo informiamo il Governo sulle criticità delle Capienze in Italia rispetto ad altri paesi Europei e non mancheremo anche in questa occasione di informare i Senatori e di avanzare le nostre proposte. 

La riduzione della capienza  statuita dal D.L. 8 ottobre n. 139 – motivata dalla volontà di prevenire il contagio da Covid-19 – rende molto difficile ed antieconomica l’organizzazione dell’ attività di impresa per i gestori rendendo insostenibili i costi di gestione: le imprese dell’intrattenimento per l’apertura dei locali sostengono costi fissi e variabili molto elevati. Con la riduzione del 50% del pubblico non copriamo i costi variabili e quindi amplieremmo il buco finanziario, generato dalle imposte chiusure durate ben quattro stagioni, compromettendo definitivamente la salute delle nostre aziende. 

Per quanto attiene invece alla cosiddetta Capienza di Sicurezza, statuita dalla Commissione di Vigilanza tanto si osserva:

come ben a conoscenza di  tutte le parti coinvolte nella determinazione della massima affluenza consentita all’interno dei locali da ballo (Commissioni di Vigilanza, Vigili del Fuoco, Operatori dello spettacolo ed Associazioni di Categoria), i parametri oggi utilizzati per determinare l’affollamento massimo sono due: la superficie utile dei locali ed il coefficiente di affollamento.

Tale “Coefficiente” stabilisce la quantità massima di persone presenti in un metro quadrato di area  stabilito in 0,7 persone per i locali del tipo night club e 1,2 persone per le discoteche. 

Nei fatti, si osserva che le nostre discoteche, dal punto di vista della capienza, sono considerate alla stregua di Musei o di ambienti dove si tengono  “mostre di arte, di pittura ,di scultura”. 

Non si può non rilevare  che, diversamente, in tutti gli altri stati Europei nelle DISCOTECHE il coefficiente medio di affollamento va da un valore minimo di 2,0 a 3,5  persone al mq.

Tale enorme differenza nei coefficenti di capienza crea gravi danni al nostro settore che, obtorto collo, deve subire questa grave e incomprensibile anomalia e, di fatto, la conseguente concorrenza sleale perpetrata ai danni della nostra categoria da locali stranieri, che in concorso con compagnie aeree a basso costo, attirano nostri connazionali a partecipare ad eventi che la nostra legislazione non ci permette più di poter organizzare.

Appare dunque di vitale importanza l’aumento del coefficiente di affollamento per metro quadro così come previsto ed applicato in tutti gli altri Stati Europei e si propone la re-introduzione della capacità del titolare dell’attività di certificare la volontà di diminuzione (mai di aumento) della capienza massima consentita.

E’ evidente che in entrambi i casi sarebbe comunque il titolare stesso che deve garantire, sotto la propria responsabilità, il rispetto di tale capienza (peraltro facilmente verificabile in caso di biglietto di ingresso o attraverso apposito personale dotato di contapersone).

Porteremo quanto sopra espresso alla 10° Commissione del Senato ritenendo  che la nostra richiesta non sia particolarmente complessa e/o gravosa, ma produttiva di immediati benefici per il settore rappresentato, e che, pertanto, possa in tempi celeri essere evasa dai competenti organi di controllo.

Confidiamo dunque nella lungimiranza delle Istituzioni e degli organismi preposti affinchè , anche in Italia, si possa contare sull’equità del trattamento rispetto a quello utilizzato per i nostri colleghi europei

      Il Presidente

dott. Luciano Zanchi